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giovedì 26 maggio 2016

MAURO DE MARCO CI RIPORTA SULL'ISOLA CON "TOTALLY LOST"

Autore, scrittore e voce radiofonica di Radio Deejay, MAURO DE MARCO e' senza dubbio uno dei maggiori conoscitori di serie TV con il quale abbia avuto il piacere di conversare.

Non solo ha pubblicato quattro anni fa l'ebook TOTALLY LOST, una vera e propria opera "enciclopedica" sulla serie piu' analizzata del mondo, ma ha anche scritto il libro Timeline TV diviso in due volumi. Nel primo, uscito in versione digitale un paio di anni orsono, Mauro racconta la storia dei telefilm dagli albori della televisione fino ai Soprano, mentre nel secondo, gia' terminato e presto disponibile, parlera' della genesi di tutti gli show, ormai promossi all'accezione di "serie TV", dai Soprano ai giorni nostri.

Il suo primo ebook, TOTALLY LOST, ha avuto talmente tanto successo da attirare l'attenzione di Amazon che ha deciso di stampare anche la versione cartacea, acquistabile online da qualche settimana e prenotabile presso le vostre librerie di fiducia.

Naturalmente, io l'ho comprato e mi sono subito ricatapultata nei meandri dell'Isola: non potevo trovare guida migliore di Mauro! 

Come e' nato il progetto di Totally Lost?
In maniera assolutamente casuale: negli anni in cui la serie era in onda scrivevo dei post su facebook dando la mia personale interpretazione su quanto accadeva inclusa l'ultima puntata che ho spiegato in un commento lunghissimo.
Un mio amico che mi leggeva e aveva appena aperto una casa editrice per contenuti digitali (ndr area51 Publishing) mi ha suggerito l'idea di scrivere un intero libro su Lost. Di primo acchito gli ho riso in faccia! 
La verita' e' che mi sembrava un'impresa troppo complicata. Poi mi sono reso conto che moltissime persone non avevano compreso (o accettato) il finale, quindi mi sono detto: "Facciamo un libro dove includiamo tutto, ma proprio tutto: aneddoti, informazioni, dietro le quinte, esposizione dettagliata delle puntate...". Per terminarlo ci abbiamo messo un anno, soprattutto per completare la parte della descrizione dei vari episodi, ma ne e' valsa la pena perche' ora e' una miniera d'oro per chi vuole ributtarsi a capofitto sull'isola senza sentirsi completamente "perso".

Descrivici il tuo libro in 3 aggettivi.
Completo: abbiamo giocato, non a caso, sul titolo TOTALLY LOST. Soddisfacente: mi hanno reso veramente felice sia la riuscita che i feedback positivi sull'ebook di quattro anni fa e sulla novella versione cartacea. Sfizioso: sono andato a ricercare tutte le curiosita' possibili ed immaginabili. Per spiegare il nostro lavoro omaggiando il tuo blog si puo' dire che "abbiamo cucinato una pietanza molto gustosa per il palato degli amanti di Lost."

Avendo esaminato tutta la trama nei minimi dettagli, hai imparato qualcosa che gli autori volevano svelare solo a coloro che prestavano particolare attenzione?
Gli sceneggiatori hanno messo in campo diverse filosofie sulla condizione umana, soprattutto  sul libero arbitrio, rapportandole ai singoli personaggi (Desmond, Jack, Locke, Sawyer, Kate...incarnano ognuno un punto di vista differente), ma non hanno mai lasciato che una "verita'" filosofica prevalesse sull'altra.
Invece, dal punto di vista scientifico ho imparato davvero molto perche' gli autori hanno applicato alla trama delle teorie che ai piu' sembrano fantascienza, ma che, in realta', sono al centro di serissimi studi scientifici. Quella che mi ha affascinato di piu' e' l'ipotesi dell'esistenza di un "wormhole" che potrebbe permettere i viaggi nel tempo. E' denominato cosi' perche' si considera l'esempio del vermiciattolo che buca una mela e arriva all'altra estremita' creando un cunicolo e partendo dall'idea che il tempo abbia piu' dimensioni gli scienziati stanno cercando, appunto, un tunnel che ci possa portare da un'altra parte. Questo concetto viene semplificato e mostrato anche in Lost quando, nella quinta stagione, i protagonisti imbarcandosi su un volo aereo si infilano in un buco nello spazio.

Se avessi avuto a disposizione uno degli autori di Lost prima di aver messo il "punto" finale al tuo libro, cosa gli avresti chiesto?
Carlton Cuse con Horge Garcia (Hurley)
Tra tutti gli showrunner avrei conosciuto volentieri Carlton Cuse (uno dei fautori del successo di Arma Letale e ora autore del serial Bates Motel) e gli avrei chiesto un aneddoto su quello che accadeva nella writers' room e come hanno preso vita le storie che ci hanno tenuti incollati allo schermo.
Sulla trama, pero', avrei fatto solo i miei complimenti: io sono uno di quelli a cui e' piaciuto il modo in cui l'hanno chiusa, al contrario di altri che si sono lamentati a gran voce tramite internet e i social. Infatti, ci tengo a dire che il finale di Lost non e' stato cosi' controverso come sembra, il problema e' che i mezzi di informazione si sono fermati al malcontento degli utenti del web.

Mi porti a chiederti: quanto importante e' stata la rete per il successo di Lost?
I produttori hanno capito da subito che la rete sarebbe stato un mezzo potentissimo. Pensa che la serie che prima di Lost aveva raggiunto una grandissima popolarita' era stata X-Files e in quel caso la produzione si era impegnata a far bloccare tutti i siti internet che ne parlavano perche' non ne aveva capito le potenzialita'. Ebbene, Lost ha fatto esattamente il contrario: ha promosso al massimo la partecipazione attiva degli spettatori prima lasciando che nascesse una sorta di social network ante litteram che si chiamava "The Fuselage" dove gli appassionati si scambiavano idee sulle singole puntate, poi creando gli Alternate Reality Game (giochi legati alla trama della serie e caricati su siti appositi).
Negli anni la rete si e' sviluppata sempre di piu' e gli utenti hanno cominciato a sentirsi soggetto paritario con gli sceneggiatori esprimendosi molto apertamente sulle scelte narrative. Questo e' uno degli aspetti che ha caratterizzato Lost e che ora e' arrivato all'ennesima potenza in Italia con Gomorra e negli States con Il Trono di Spade.

Se ci fosse la' fuori qualcuno che non ha mai visto Lost...
La' fuori dove??? (ndr ride)

...consiglieresti di guardarlo anche adesso? (E poi leggere il tuo libro)
Voglio sottolineare che si puo' acquistare TOTALLY LOST solo se avete visto la serie. Comunque, indipendentemente dal libro, io consiglio di guardare Lost prima di tutto perche' e' ancora molto attuale dal punto di vista produttivo, basta vedere come il pilota girato 12 anni fa sia assolutamente all'altezza di prodotti contemporanei, inoltre perche' e' davvero quanto di meglio sia stato creato per la televisione generalista. Raramente abbiamo visto una serie mischiare la fantascienza, l'azione, la storia d'amore, l'approfondimento psicologico e la cultura e cio' e' stato fatto perche' gli autori hanno voluto osare mettendoci dentro tutto l'impossibile...al quale poi hanno dovuto dare una spiegazione!

C'e' una serie che, secondo te, potra' entrare nell'immaginario quanto Lost?
Dal punto di vista della complessita' narrativa, l'affezione del pubblico e il rapporto con la rete Il Trono di Spade ricorda molto Lost. Mi spingo oltre: penso che il successo de Il Trono di Spade sia dovuto anche al fatto che un tempo ci siano state serie come Lost che hanno reso il tentativo di complessita' una cifra stilistica.

Come sei riuscito ad abbandonare l'Isola, dopo sei anni di serie e una di redazione del libro?
Quando ho finito TOTALLY LOST per un anno non ho voluto piu' saperne! Questo perche' per la seconda parte del libro, dove troverete una guida agli episodi densa di particolari, non ho fatto altro che mettere nel computer i dvd e raccontare le scene: ho visto tutte le puntate infinite volte in italiano e in inglese....e non e' consigliabile :)


Grazie Mauro! E', invece, decisamente consigliabile comprare il tuo TOTALLY LOST. 

Io l'ho letto d'un fiato e mi sono ricordata quanto importante e totalizzante sia stata questa serie per me quando era in onda, percio' non ho potuto fare a meno di cercare una ricetta che la rappresentasse. Certo, potevo scegliere il pesce e i ricci di mare che pescava Jin, un'insalata di frutta come quella preparata da Charlie per Claire, una pietanza a base di burro d'arachidi cosi' agognato da Hurley da fargli inimicare gli altri naufraghi, oppure, una qualsiasi pietanza tipicamente americana conservata nelle scatolette della Dharma Initiative, ma.... chissa' perche' ho ritrovato questo video....


...e mi sono messa a infornare DHARMA FISH BISCUITS!


Ingredienti: 350gr di farina 00, 1 cucchiaino di bicarbonato, 1/2 cucchiaino di sale, 120gr di burro, scorza di limone, 100gr di zucchero, 25gr di zucchero a velo, 1 uovo, colorante giallo e rosso.

Setacciate la farina con il bicarbonato e il sale. Montate nella planetaria il burro con la scorza di limone e, una volta spumoso, aggiungete anche lo zucchero semolato e lo zucchero a velo. Continuate a mescolare ad alta velocita' ed aggiungete anche l'uovo e i due coloranti in parti uguali per ottenere un colore salmone.

Incorporate la farina ed impastate. Create con l'impasto due dischi della grandezza di una mano che metterete in frigo per almeno 4 ore, nel frattempo scaricate il template che e' stato creato da una mia collega blogger per ritagliare i biscotti a forma di pesce.

Trascorse le 4 ore, riscaldate il forno a 150 gradi, stendete (molto in fretta perche' l'impasto si scioglie) i dischi di pasta su una superficie infarinata e ritagliate i pesci con un coltellino affilato. La scritta e' meglio farla con un coltello da burro.

Cuocete per 20-25 minuti in base all'altezza dell'impasto che avete steso, fate raffreddare e servite!

A Sawyer non erano piaciuti un granche' e a voi?


sabato 13 febbraio 2016

GUIDO BAGATTA CI RACCONTA UN'AVVENTURA LUNGA "72 ORE"

Non e' la prima volta che vi parlo delle capacita' narrative del mio mentore radiofonico Guido Bagatta e sicuramente non sara' l'ultima.

Nel 2005 e' arrivato ai vertici delle classifiche con il libro "La Mia Vita Bassa" superando le 100.000 copie vendute e dopo aver continuato ad esplorare il complicato mondo delle adolescenti con altri due romanzi, nel 2013 si e' concentrato sull'amore ai tempi dei supermercati aperti tutta notte e ci ha regalato "L'Amore e' Servito".

Proprio in tema con il week end di San Valentino, Guido e' tornato al suo primo amore, la letteratura per adolescenti, e ha pubblicato il romanzo "72 Ore".

Carolina e' una giovane di 16 anni timida e studiosa che si trova, come e' successo a tutte noi, a dover metabolizzare la prima vera e cocente delusione amorosa.

Alcuni problemi scolastici, una famiglia solo apparentemente perfetta e una nuova amicizia la spingeranno ad accettare una alquanto sconsiderata sfida condivisa sul social network per eccellenza, Facebook, che impone di sparire senza lasciare traccia per 72 ore esatte.

Le sue, pero', non sono motivazioni legate ad un moto di ribellione, ma completamente in linea con il suo carattere, più che altro incarnano il bisogno personale di sondare il proprio animo e tentare di mettere a fuoco le propria personalità che si forma in tarda adolescenza.

Carolina parte per un viaggio verso la Barcellona che riuscirà a mettere a confronto due mondi contrapposti e allo stesso tempo intimamente interconnessi come quello dei giovani nati nel nuovo millennio composto di party segreti notturni, festival elettronici nel mezzo del deserto spagnolo, droga e voglia di scoprire l'altro sesso e quello dei genitori moderni che devono e vogliono concentrarsi su se stessi e la proprio carriera e spesso perdono di vista le priorità dei loro figli.

Un libro con un ritmo serrato e appassionante che vi terrà incollati fino all'ultima pagina..personalmente ho impiegato molto meno di 72 ore a finirlo! Poi, naturalmente, sono corsa da Guido per farmi raccontare... 

...da dove e' partita l'idea?

Ho preso spunto da una storia vera. Prima della scorsa estate mi sono imbattuto in una notizia preoccupante che segnalava alcuni casi di sparizione di giovani in Canada e in Europa, tutti terminati dopo 72 ore, e tutti legati ad una sfida che girava su Facebook. 

Parlaci di Carolina.

La mia protagonista e' un personaggio positivo in tutto e per tutto e, nonostante sia alle prime armi, non si lascia mai abbattere da quello che le capita nel suo viaggio/sfida a Barcellona, anzi cerca di viverlo a pieno per imparare il più possibile da questa esperienza.  E' una specie di narratore dei tempi che vive, per fare un esempio usando le serie americane che ami tanto e' come se fosse la voce fuori campo che commenta gli episodi Desperate Housewives.

A chi ti rivolgi con questo romanzo?

"72 Ore" e' un libro con due valenze: prima di tutto e' pensato per intrattenere le ragazzine e far vivere loro un'avventura, ma ha anche il potere di far riflettere le mamme su cosa vanno incontro le loro figlie minorenni ogni volta che escono di casa. La verità e' che pure le brave ragazze si trovano a contatto con dei disgraziati quindi un genitore consapevole deve riuscire a costruire per loro una corazza di intelligenza perché non prendano una cattiva strada.

Come sei venuto a conoscenza di tutti i segreti delle adolescenti di oggi? Cosa ti ha sconvolto di più di quello che hai scoperto?

Ho avuto una fantastica consulente, Margherita, che ringrazio con una dedica all'inizio del libro. E' la figlia di una mia amica e ha lo stesso carattere di Carolina: timida, giudiziosa, intelligente e con una grande capacita' di osservazione. Tutte le esperienze che vive Carolina sono reali e realistiche, ho semplicemente riportato quanto mi raccontava Margherita cambiando i nomi dei locali milanesi dove si tengono i famosi Boom. Proprio queste feste un po' troppo estreme per ragazzi cosi' giovani mi hanno sconvolto perché, anche se non ce ne accorgiamo, sono organizzate sotto i nostri occhi e istigano i ragazzini ad imitare tutto quello che fanno i più grandi nelle discoteche inclusi alcol, sesso anonimo e droga.

Vi ho incuriosito? Correte a comprare anche voi "72 Ore"!