JASON
BOURNE is back! E quando parlo
di Bourne, uno dei personaggi letterari e cinematografici di maggior
successo degli ultimi decenni, naturalmente mi riferisco al primo interprete a cui e' stato
affidato il ruolo: MATT DAMON.
Ma questo
lo sapevamo gia': giusto?
Dopo il mezzo flop
del quarto capitolo della saga che aveva visto un cambio di protagonista
basandosi sull'assunto che Jason Bourne sia il nome affidato non ad una sola
persona, ma ad un "tipo" di agente, prima che il film debuttasse negli Stati Uniti a fine luglio la casa di
produzione aveva fatto circolare voci e fotografie di Matt Damon sul set,
calatosi di nuovo nei panni di una delle sue interpretazioni piu'
amate.
Ma dopo ben 4 film
puo' essere solo la presenza di Damon un richiamo abbastanza forte per i
fan?
O la sicurezza che
con il ritorno del "vero" protagonista (sorry Jeremy Renner...) si
sarebbe trovato un diretto proseguimento della trama di "The
Bourne Ultimatum" del 2007 interrotta dal film del 2012?
La casa di
produzione probabilmente non era cosi' sicura quindi ha giocato anche altre
due carte sul piano del cast: la garanzia ormai data per assodata di Vincent
Cassel e Tommy Lee Jones come antagonisti e la nuova garanzia, dovuta
anche al recente Oscar, della attuale it girl Alicia Vikander.
Ok, ok....ma ora vi
starete chiedendo cosa ne penso del film, e come ho rielaborato da quando l'ho visto a luglio.
Devo ammettere che
appena si sono spente le luci e mi sono ritrovata ancora un volta il mio
amato Bourne sullo schermo sono rimasta molto ben impressionata. Damon
sembra davvero nato per interpretare il ruolo sul piano emotivo,
fisico e per presenza scenica. Le scene d'azione sono spettacolari,
anche se a volte si trascinano per le lunghe e risultano troppo violente in
un periodo in cui la violenza la fa, putroppo, da padrona nella nostra vita
reale.
La
trama...beh...sul piano generale regge perche', come negli altri capitoli, lo
scheletro e' composto dall'azione e dalle rivelazioni sul background di
Bourne a cui sono stati aggiunti richiami a recenti fatti di cronaca (gli
scontri in Grecia e il caso Snowden), ma viene un po' appiattita dai personaggi di
contorno alquanto stereotipati capitanati dalla Vikander nel ruolo di
un'ambiziosa agente della CIA, esperta di cibenertica.
Prima di tutto, per
quanto sia un'attrice di grande talento, e' troppo giovane per ricoprire la
parte che le hanno assegnato e il suo personaggio manca totalmente di
sfaccettature (e di trucco e parrucco!!).
Anche Vincent
Cassel e Tommy Lee Jones sembrano recitare con il pilota automatico. Non
riescono ad infondere cuore e anima nella loro interpretazione e finiscono
per essere il solito cattivo visto e rivisto.
Interessante invece l'inserimento
di un giovane genio della Silicon Valley che per riuscire a lanciare la
propria piattaforma ha dovuto vendere l'anima, e i dati personali dei suoi
utenti, al governo americano. La sua presenza tiene ancorata la trama alla
contemporaneita' mostrando come la saga si sia evoluta negli anni e non
involuta.
Conclusione: JASON
BOURNE E' TORNATO e vale
comunque la pena di andare a vedere la pellicola per godersi due ore di
Damon in azione, ma non aspettatevi nulla di particolarmente innovativo
e di sicuro nulla di definitivo...da' proprio l'impressione di essere tornato
per restare.
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