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lunedì 30 giugno 2014

LA GRANDE ABBUFFATA DI ORECCHIETTE AL POMOMASCARPONE!

I più attenti fra di voi si saranno accorti che ho parlato sul mio blog più di una volta di questo incomparabile film! Questo perché incarna talmente nel profondo il link cinema-enogastronomia che non posso fare a meno di riguardarlo ogni sei mesi e provare una nuova ricetta :)

Dopo i Sedanini all'Ubriacona sono tornata sul sito dedicato al grande Ugo Tognazzi e alla sua passione per la cucina e ho trovato un'altra ricetta ideata da lui che di sicuro starebbe benissimo sul menu perfetto per una grande abbuffata: le Orecchiette al Pomomascarpone.

Prima di tutto perché essendo uscita dalla fervida mente di Ugo Tognazzi (che ne film interpreta uno chef) deve necessariamente essere testata, poi perché se mai venisse in mente a qualcuno di uccidersi con il cibo come deciso dai nostri protagonisti di certo non posso mancare ingredienti come il mascarpone :) 


E se la vostra prima impressione al sentire il nome della ricetta e' "Devo aspettare qualche mese per cucinarla" sappiate che e' assolutamente fantastica anche nella versione servita tiepida o fredda.

ORECCHIETTE AL POMOMASCARPONE
Ingredienti: 200gr di orecchiette, 150gr di pomodori san marzano maturi, 50gr di mascarpone, ricotta salata (o pecorino romano), 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro, 1/2 cipolla, 1 spicchio di aglio, peperoncinoolio, sale

Preparate un soffritto con olio, la cipolla tritato, l'aglio tagliato a tocchetti grossi, il peperoncino e il concentrato di pomodoro. Aggiungete i pomodori spezzettati e cuocete per circa 15/20 minuti.

Una volta che i pomodori saranno cotti, togliete l'aglio e passateli al mixer per creare una crema morbida e al setaccio per togliere la pelle e i semi in eccesso.

Mentre cuocete le orecchiette, mescolate la crema di pomodoro con il mascarpone e aggiungete la meta' della ricottina salata.

Scolate la pasta e conditela con parte del sugo. 

Servite aggiungendo un cucchiaio di pomomascarpone e una grattugiata di formaggio. Buona abbuffata!!




venerdì 27 settembre 2013

LA GRANDE ABBUFFATA: SEDANINI ALL'UBRIACONA


Un film fantasmagorico come "La Grande Abbuffata" nel quale si racconta di quattro uomini che mangiano fino a morire di certo non si poteva accontentare di una sola ricetta. Per questo ho deciso di abbinare alla pellicola anche un piatto di pasta che mi rende molto fiera di essere emiliana: i Sedanini all'Ubriacona!

Per questa versione devo rendere merito al mio amico Mirko che già mi aveva illuminato con il suo Risotto Giallo alla Salsiccia, altro piatto che di sicuro non avrebbe sfigurato sul tavolo dei nostri eroi dell'abbuffata.


E per servirlo? Un buon bicchiere di Antani de La Tognazza Amata, che altro??? Ugo sarebbe molto fiero!


Ingredienti: 180 gr di sedanini, 1 bottiglia di vino rosso, 1 salsiccia, radicchio rosso, olio d'oliva, 1/2 cipolla, panna da cucina, sale fino, pepe, parmigiano reggiano.

Si mette a bollire la pentola per la pasta piena di acqua e vino rosso in equal misura....(ve l'avevo detto che i sedanini si sarebbero ubriacati) senza sale grosso perche' altrimenti cambia il colore della pasta che diventerà violetta.


Nel frattempo si prepara il sugo soffriggendo la cipolla in un filo d'olio alla quale si aggiunge la salsiccia tagliata a pezzetini molto piccoli (aiutatevi con una forchetta o il cucchiaio di legno). Quando la salsiccia e' quasi cotta si mette il radicchio tagliato a listarelle e si cuoce per qualche minuto senza farlo appassire. 


Il tutto deve essere sfumato con abbondante vino rosso e condito con sale e pepe.


Visto che l'acqua nella quale sta cuocendo la pasta non era stata salata e' fondamentale aggiustarla di sapidità, le soluzioni consigliate da Mirko sono tre: 1) prima che sia finita la cottura scolare la pasta mettendo un po' d'acqua in una terrina che deve essere salata e far saltare la pasta nella terrina, 2) salare molto il sugo prima di aggiungere la panna, 3) salare la pasta appena scolata.

Si aggiunge la panna al sugo e si amalgama il tutto.


Si impiatta con del radicchio fresco e una buona spolverata di Parmigiano Reggiano.

venerdì 7 giugno 2013

GIANMARCO TOGNAZZI CI REGALA LE FARFALLE FUXIA



Attore che divide il suo talento tra teatro, cinema e televisione GianMarco Tognazzi da qualche anno ha ridato vita al grande sogno del padre Ugo: condividere con il grande pubblico la passione per la cucina e per i prodotti della terra grazie a "La Tognazza".

Gli ho chiesto di parlare un po' di se', del suo rapporto con il cibo e di regalarci la sua ricetta preferita!

Quali sono le tre esperienze che hanno segnato dei punti di svolta nella tua vita?

Il primo punto di svolta riguarda la mia professione di attore ed è stato sicuramente l’incontro con Beatrice Bracco. Oltre ad avermi guidato nell’apprendimento del "metodo", Beatrice è stata anche un’insegnante di vita. Grazie a lei ho cambiato totalmente il mio approccio nei confronti del lavoro che volevo intraprendere.

Consequenziale al lavoro fatto con Beatrice, il mio debutto a teatro ha rappresentato un altro momento importantissimo della mia vita che ha anche coinciso con il ritrovamento del mio rapporto con mio padre. Infatti, mi ha permesso di ritrovarmi con lui in maniera più paritaria anche sotto il profilo professionale.

Un’altra grande svolta è stata trovare la tranquillità sentimentale e una persona con la quale condividere la vita: mia moglie Valeria che mi ha dato i miei due figli Andrea Viola e ultimamente Tommaso Ugo.

Regalaci un ricordo che ancora ti fa’ sorridere nei momenti di nervosismo.

Per tranquillizzarmi nei momenti di nervosismo non mi appoggio ad un ricordo in particolare, ma mi sdoppio in un personaggio che si chiama Gastuan. E’ una specie di alterego uscito fuori dal nulla, con un suo modo di parlare e di essere fuori dal comune. Grazie a lui oltre a divertire gli altri, riesco a far ridere anche me stesso!

Parlaci del progetto “La Tognazza”. 

Mio padre Ugo già alla fine degli anni ’60 aveva cominciato ad affrontare il tema, ora di grande attualità, della cucina e dei prodotti biologici e condivideva questa sua passione con gli amici. Tornando a vivere a Velletri ho avuto voglia di realizzare un suo sogno mai realizzato ovvero portare i prodotti della terra, alla quale aveva dedicato la vita, anche al suo pubblico.

Siamo partiti dalle basi che lui aveva posto mantenendo fedelmente i suoi dettami (abbiamo persino riproposto l’etichetta che aveva disegnato per i vini) e dalla gestione famigliare abbiamo dato vita ad una distribuzione che arrivasse ad un pubblico più vasto. Ci tengo a sottolineare che “La Tognazza” e’ una filosofia di vita più di una mera impresa commerciale: rappresenta il bello del mangiare con gli amici condividendo i prodotti della terra e soprattutto il non prendesi del tutto sul serio. 

Un altro grande sogno sarebbe aprire un ristorante nel quale riproporre le ricette di Ugo.

Quale è la prima ricetta che hai cucinato con tuo padre?

La cucina era il suo regno, lo dice anche in una battuta de “Il Vizietto”, e proibiva a quasi tutti di entrare, persino a mia madre. Solo io sono riuscito nel tempo a conquistare la sua fiducia come palato di riferimento (tant’e’ che questo mi portò a 14 anni a pesare quasi 80 chili) perché si e’ accorto che aveva un palato fino e un grande stomaco! 

Gli unici che si potevano avvicinare ai fornelli erano dei fidi assistenti che eseguivano maniacalmente le sue indicazioni per la preparazione delle ricette se lui doveva, per esempio, andare sul set. Ma era sempre lui a terminare il lavoro per le cene che dava quasi quotidianamente.  

Hai mai usato il cibo per sedurre?

Certo che si'! L’ho usato molto quando ero single e chiaramente di nascosto mi appoggiavo alle ricette (più semplici) di Ugo. Credo che la passione di Ugo sia nata anche perché l’uomo ai fornelli sprigiona un certo fascino e riesce a conquistare.

Tu sei cresciuto in un’atmosfera impregnata di cucina e arte: quale film secondo te incarna meglio il binomio “cibo e cinema”?

Che ci si riferisca ai film di Ugo o meno sicuramente “La Grande Abbuffata”. Incarna l’apoteosi degli aspetti della vita: dal mangiare al morire, dalla seduzione al sesso, dalla condivisione con gli amici alla solitudine. Tutti questi concetti erano vissuti in casa Tognazzi e condivisi con Marco Ferreri che nella sceneggiatura del film li porta all’esagerazione. Inoltre, il cinema geniale precorre i tempi: quello che noi vediamo ne "La Grande Abbuffata" ha anticipato la normalità dei giorni nostri. Questo e' il genio irraggiungibile di talenti come Ugo Tognazzi e Marco Ferreri non per nulla hanno legato a stretto filo la loro vita professionale.

E ora regalaci la tua ricetta preferita.

C’e’ una ricetta di mio padre che oltre a piacermi da pazzi mi stuzzica in tutti i sensi: le farfalle fuxia!   

Ingredienti per 4 persone: 400 gr di farfalle2 o 3 barbabietole tagliate a dadini, 20gr olio, 30 gr burro, 1 cipolla, 1 bicchiere di vino bianco, 1 bicchiere di panna vegetale, sale, pepe, parmigiano reggiano, 1/2 limone, basilico.

In una padella si prepara il soffritto con il burro, l'olio e la cipolla tritata e si sfuma il tutto con il vino bianco. Poi si aggiungono le barbabietole gia' cotte e si condisce con sale e pepe q.b.

Si mescola fino a che le barbabietole non si siano amalgamate con il soffritto. 

Mentre si cuociono le farfalle, si frulla il composto nel mixer a velocita' diverse per creare una crema uniforme e si aggiunge lentamente la panna vegetale che non solo da' la cremosita', ma cambia anche il colore.

Se la crema appare troppo densa si puo' versare un goccio di latte.

Si rimette nella padella il composto per scaldarlo e si spreme 1/2 limone (stando sempre attenti a dosare il meglio possibile questa parte acida) per dare l'agrodolce. Chi vuole puo' aggiungere in ultimo anche del parmigiano reggiano.


Le farfalle devono essere scolate quasi al dente e versate nella padella in modo da amalgamarle con la crema mentre finiscono la cottura.

Si guarnisce il piatto con foglie di basilco per dare il giusto impatto visivo.


Foto realizzate da Gianluca Sarago' 
Foto ricetta realizzate da Elena Maria Manzini