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lunedì 15 dicembre 2014

ANDREA MASTROVITO CI STUPISCE CON ARTE, CINEMA E….PALLONATE

Non e' per nulla semplice introdurre questa intervista al talentuosissimo artista bergamasco/newyorchese Andrea Mastrovito. Potrei dirvi che le sue opere sono talmente apprezzate da essere esibite al momento in ben tre mostre a Milano (Galleria Giuseppe Pero), New York (Foley Gallery) e Londra (Courtlaud Institute of Art)

Potrei sottolineare che il suo lavoro arricchisce chiese, parchi e strade e che molti committenti privati se lo contendono.  

Potrei anche farvi sapere che se questo Natale volete mandare un pacco d'autore con Poste Italiane trovate quello disegnato da lui, ma continuerei a mettere in luce solo alcuni lati del suo talento…allora sapete che faccio? Lascio parlare lui!

Quali sono le tre esperienze artistiche che ti hanno portato dove sei ora?
Circa 16 anni fa, quando ero un giovane studente all’Accademia, si sono susseguiti tre avvenimenti che sono stati fondamentali per il mio percorso artistico.

Il primo è stato un viaggio a Lugano per visitare la mostra di Munch alla Galleria d’Arte Moderna insieme ai miei cari amici Zizzi, Spruzzola e Gnu. Quando vidi le sue opere rimasi a bocca aperta e grazie a lui cominciai a capire la necessità della semplicità nel gesto.

Il secondo gradino l’ho salito qualche mese dopo quando mi comprai su una bancarella a Milano un libro su Picasso. Il volume mostrava dei disegni fantastici di alcune ballerine abbozzate in maniera velocissima dal grande pittore e anche io cominciai a lavorare su centinaia di disegni tenendo a mente le opere di Picasso e capendo l’importanza di semplificare tantissimo il tratto.

I Telepati - Stefano Arienti
A sei mesi dal mio viaggio a Lugano stavo dipingendo in Accademia una di queste grandi ballerine in equilibrio precario su un trespolo con un barattolo di acquaragia in mano e sono caduto buttandomi l’acquaragia negli occhi. Non potei dipingere per un po’ e fui costretto a seguire le lezioni teoriche di Stefano Arienti che di solito facevo solo finta di ascoltare. Scoprii, invece, che non solo Stefano era forse il più grande artista contemporaneo italiano, ma anche che quello che diceva era talmente geniale da farmi comprendere molte cose su me stesso. Da lui imparai quanto sia importante la semplicità nel lavoro in tutto e per tutto.

Quindi semplicità nel gesto con Munch, semplicità nel tratto con Picasso e semplicità nell’approccio alle cose con Arienti. Ecco i punti saldi del mio lavoro!

Dapres Waterhouse (2013) - Andrea 
I tuoi lavori o sprizzano di colore o stupiscono con il bianco e nero. Come si compenetrano o si annientano queste due anime?
Aiutami tu a capirlo!
Ho sempre alternato bianco/nero e colore in questa modalità: quando arrivavo ad un punto di saturazione visiva con il colore pulivo il tutto e sentivo di dover ripartire dal disegno.

Pero’, ormai sono alcuni anni che lavoro esclusivamente sul disegno e sull’assenza di colori. Penso che questa esigenza non sia soltanto mia, ma di tutta la società e in particolare del mondo dell’arte. Siccome viviamo un momento di grandissima crisi dobbiamo tornare all’origine, ai minimi termini, dobbiamo riportare il lavoro (come diceva Boetti) ad una semplicità iniziale.

Marilyn (2010) - Andrea Mastrovito
E naturalmente il disegno è la base di ogni pensiero creativo, non solo per gli artisti, ma anche per ingegneri, architetti e immagino pure per i cuochi.

Per questo ora mi sento portato a fare dei lavori basilari dove ci sono meno elementi possibili che creano il tutto. Ti porto come esempio l’opera intitolata Marilyn in mostra a New York alla Galleria Foley: può apparire completamente bianca, ma in realtà ho utilizzato il bianco su bianco e, a seconda della luce, il disegno viene creato dall’ombra. E' solo una questione di percezione. 

La stessa cosa accadeva nella mostra inaugurata lo scorso marzo al GAMEC di Bergamo dove con una punta di matita ho eliminato la tridimensionalità. Creare un disagio della percezione non è al centro del mio lavoro, ma ne fa parte per spiegare la potenza del disegno e che con il semplice atto di tagliare la carta o con una matita si può cancellare o creare il tutto.

Ci sono molte tue opere permanenti (la vetrata in una chiesa a Bergamo, il murales a New York, il parco nel villaggio dei Promessi Sposi) che sono entrate a far parte della vita di tutti i giorni delle persone. Quanto e’ importante per te trasmettere quotidianamente quello che vuoi comunicare?
E’ fondamentale entrare nella quotidianità per un artista come me che non vede una soluzione di continuità tra quello che rappresenta l’alto della cultura, come la filosofia, e le persone che incontro fuori dalla porta nel ghetto newyorchese.

Non voglio fare un melting pot senza senso, ma quello che mi interessa veramente e’ dare alla mia opera diversi livelli di lettura.

Per questo la vetrata che ho ideato con molteplici strati di vetro per la chiesa San Giovanni XXIII a Bergamo è l'esatta rappresentazione fisica della mia teoria: i visitatori devono poter apprezzare la mia opera senza filtri (infondo non e' una galleria d'arte), ma dietro alla costruzione di questa vetrata c'e' un immenso lavoro fisico e mentale di riflessione creativa. 

Non ha senso parlare solo ai 4 collezionisti, ai 4 galleristi e ai 4 giornalisti se non si arriva anche a tutti gli altri: e’ per questo che mi sono trasferito a New York!

Dove hai dato vita ad un magnifico murales insieme ai giovani disagiati del quartiere newyorchese di Bushwick!
Kickstarting (2014) - Andrea Mastrovito
Infatti, anche il murales Kickstarting racchiude tantissime cose. Prima di tutto è bello da vedere, e di questo sono contento, poi e’ il risultato di un processo molto lungo che mi ha portato ad insegnare per mesi (gratis) storia dell’arte ai ragazzi di Bushwick. 

Pensa che per 100 studenti la scuola ci ha messo a disposizione solo 3 pennarelli di cui 2 non andavano…non hanno proprio niente…e io mi sono impegnato per potergli dare un’opportunità e fargli capire che dal niente si può fare il tutto. Non avendo i pennarelli abbiamo preso dei palloni e calciandoli abbiamo “disegnato” con la grafite tanti diversi soggetti (pokemon, delfini, ballerini, coccodrilli…) scelti dai ragazzi: i loro sogni hanno preso forma sul muro.

Oltretutto, visto che hanno pochissimi stimoli dall’esterno, un grosso stimolo che ho cercato di dargli e’ stato spiegare loro che quest’opera sarebbe rimasta per anni e anni su quella parete e che sarebbe stato un segno del loro passaggio nel quartiere da poter mostrare a figli e nipoti. Sono rimasti a bocca aperta esattamente come me davanti a Munch :)
Kickstarting (dettaglio) - Andrea Mastrovito
Questo e' uno degli aspetti fondamentali e allo stesso tempo più affascinanti dell'arte: il poter spiegare se stessi e l’approccio alla vita attraverso le proprie opere, proprio come hanno fatto e continuano a fare grandi artisti come Munch e Picasso.

Il tuo lavoro è interconnesso anche con il cinema!
Shining (2008) - Andrea Mastrovito
Assolutamente sì, quando ho iniziato avevo una forte impronta filmica! Prima di tutto perché sono un grande appassionato e poi perché il mio più caro amico Marco Marcassoli e' regista e insieme abbiamo sperimentato tantissimo (n.d.r. consiglio di dare un'occhiata a loro progetto Bawitdaba che e' un vero gioiellino!).

La summa di tutta questa prima parte sul mio lavoro è stata la mostra Nickelodeon (2008) da Milleventi a Milano curata dal regista Davide Ferrario: era un vero omaggio alla storia del cinema. Dopo quella collaborazione io e Davide siamo diventati amici e mi ha chiesto di creare una piccola animazione per il suo film "Tutta Colpa di Giuda".

Sono talmente a mio agio con il cinema che spesso lavoro con un film come sottofondo perché, come la musica, mi allontana dalla realtà. Io lavoro, dipingo, incollo, penso e intanto c’e’ una pellicola che va avanti e magari la storia entra in quello che sto facendo.

At the End of the Line (2014) - Andrea Matsrovito
Inoltre, le installazioni delle mie mostre sembrano far parte di una narrazione filmica dove i quadri, i collage e i disegni sono le singole inquadrature. Quando, per esempio, visitavi da solo "At the End of the Line" al GAMEC ti sembrava di essere in “2001 Odissea nello Spazio”. 

Mi piacerebbe molto continuare a lavorare con il cinema e ti posso anticipare che, se tutto va bene, tra circa un anno e mezzo presenterò un lavoro qui a New York che andrà alle basi del rapporto tra cinema, arte, letteratura e musica. Sarà un'installazione enorme che sposa migliaia di miei disegni ad un vecchio film degli anni ’20 tratto da un libro e il tutto verra' accompagnato da musica dal vivo. Non sono solito dirlo delle mie opere, ma potrebbe essere qualcosa di sensazionale :)

Visto che sei un vero conoscitore di cinema raccontaci la scena ispirata al cibo che ti e’ rimasta più impressa.
Quella che mi viene subito in mente è tratta da uno dei primi film di Peter Jackson che si intitola “Splatters, gli Schizzacervelli” (Braindead in inglese). In questa pellicola stupida, ma assolutamente geniale, la mamma del protagonista diventa una zombie e lui cerca di curarla in ogni modo possibile facendo finta che sia tutto normale. Nel corso di una cena con dei vicini di casa mentre la signora/zombie mangia una crema dolce le cade un orecchio nel piatto e senza accorgersene lo ingoia. Ricordo sempre (con grande gioia :) di avere visto il film con un mio amico macellaio che è stato male dallo schifo e per questo mi è rimasta impressa. Da allora mangio sempre volentieri la crema…con le orecchie!

(questa scena non e' per i deboli di stomaco ;)

Ti piace cucinare? Quale è la tua ricetta preferita?
Incredibilmente, da quando sono qui a New York ho imparato a cucinare. Penso perché ho capito che saper fare l’artista vuol dire anche saper cucinare. Quando dipingi hai la matita, il foglio, la tela e poi puoi utilizzare qualsiasi altra cosa, come un pallone per fare un murales. Lo stesso accade in cucina: hai a disposizione gli ingredienti base e poi puoi aggiungere tutto quello che trovi in dispensa (soprattutto qui a New York dove si va poco a fare la spesa).

La ricetta che mi viene meglio e che mangerei sempre sono le Linguine con Panna, Zafferano, Gamberetti e Zucchine e una punta di peperoncino. 

Il mio secondo cavallo di battaglia e’ il cappuccino perché ho trovato un perfetto metodo artigianale per prepararlo: scaldo il latte, lo verso in un contenitore riempiendolo quasi completamente, poi lo sbatto il più possibile camminando per casa cantando una canzone e lo butto nella tazza. 

Questo metodo che ho trovato quasi per caso nasce da ciò che faccio continuamente, ovvero trovare soluzioni sempre nuove utilizzando gli strumenti in modo diverso dal solito. Non si fanno i murales di 60 metri in grafite…non si usa la matita per cancellare…non si fa la vetrata a strati come l’abbiamo fatta noi…eppure...

Regalaci i passaggi delle Linguine con Panna, Zafferano, Zucchine e Gamberetti.
Cuocio in padella le zucchine con un po’ di cipolla e peperoncino e scotto separatamente i gamberetti. Poi li unisco e sfumo il tutto con il vino bianco. Scolo la pasta prima del tempo di cottura e la salto in padella per un paio di minuti aggiungendo la panna mescolata allo zafferano. Servo con una spolverata di peperoncino.

domenica 23 novembre 2014

LINGUINE AI RICCI DI MARE CON UN TOCCO DI MELISSA P.

Mi ricordo molto bene che quando nel 2003 e' uscita l'autobiografia "scandalo" 100 Colpi di Spazzola Prima di Andare a Dormire di Melissa P. io e le mie amiche la leggevamo di nascosto e ci scambiavamo bisbigliando impressioni su queste esperienze scabrose raccontate da una ragazzina.

I remember very well when Melissa P.'s erotic novel 100 Strokes of the Brush Before Bed has been published. My friends and I were reading it behind closed doors and we used to whisper about the scandalous experiences narrated by this very young girl.

La trasposizione cinematografica non poteva di certo mancare ed intelligentemente i diritti sono stati accaparrati a tempo di record da due grandi professionisti del cinema italiano, Francesca Neri e il marito Claudio Amendola che hanno affidato la regia ad un giovane ed interessante autore Luca Guadagnino, ora noto al grande pubblico anche per il film "Io Sono l'Amore".

The film based on it could not be missed and the rights have been bought right away by two important Italian cinema figures (Francesca Neri and husband Claudio Amendola) that chose as director the talented Luca Guadagnino, best known a few years later for the beautiful picture "I Am Love".

Le premesse erano fantastiche: milioni di lettori sarebbero corsi al cinema, gli attori selezionati rappresentavano i nuovi talenti italiani (Elio Germano, Alba Roarwacher, Primo Reggiani) e nomi importanti del cinema mondiale come Geraldine Chaplin e la protagonista Maria Valverde era assolutamente perfetta (anche se non italiana).

Everything looked perfect: millions of readers would have run to the theaters, the actors were up and coming Italian talents or famous names like Geraldine Chaplin and the Spanish actress Maria Valverde was an absolutely fantastic protagonist.

Purtroppo il vero problema di questo film e' anche quello che i produttori pensavano fosse il punto forte: e' uscito decisamente troppo a ridosso del successo del libro! Melissa P., l'originale, l'ha disconosciuto e i critici sono stati freddi soprattutto perché la sceneggiatura ha deciso di non ricalcare tutte le immagini forti evocate dalla scrittrice, ma di raccontare una storia più morbida e, se me lo concedete, molto edulcorata.

Unfortunately the real problem of this movie was what the producers thought was its strength: it was released too close to the success of the book! The original Melissa P. did not approve it and the critiques have been quite cold most of all because the screenplay decided to show a less shocking realty.

Naturalmente Melissa e' sempre un'adolescente non ancora sedicenne che perde la verginità con il ragazzo di cui e' innamorata. Lui la umilia trattandola come un pezzo di carne e lei si "vendica" esplorando il lato più perverso e anonimo del sesso. La vera forza del libro, che manca nel film, e' il graffiante atteggiamento della protagonista che perde completamente il contatto con le proprie emozioni e con il piacere fisico con il solo scopo di apparire invulnerabile. 

Melissa is always a young girl who looses her virginity with the boy she loves that humiliates her treating her like a piece of flesh: then she decides to take her revenge exploring the most perverse and anonymous side of sex. What is missing in the film is the attitude of the book's protagonist that in order to look invulnerable forgets her emotions and physical pleasure.

Riguardando dopo tanti anni la pellicola ho avuto il piacere di constatare che in realtà e' un film molto ben costruito e che andrebbe rivalutato. Vi consiglio di riguardarlo a mente fredda gustandovi una ricetta con un ingrediente molto afrodisiaco che trovo perfetta per questa pellicola: Linguine ai Ricci di Mare e Melissa. Per la preparazione mi sono ispirata ad una puntata di "In cucina con Ale" aggiungendo il mio tocco personale!

Watching it again a few years later I noticed that is quite a well done movie that should be revalued: my advice for you is to rent it without thinking about the book and play it while tasting this recipe with one of the most aphrodisiac ingredients ever: Linguine with Sea Urchins and Melissa Lemon Balm. For the preparation I got inspired by the TV show "In cucina con Ale" and I added my personal touch.

Ingredienti per 2 persone: 150gr di linguine (o spaghetti), 50gr di polpa di ricci di mare, 3 cucchiai di olio evo, sale grosso, 1 spicchio di aglio, la scorza di 1 limone, melissa fresca e melissa per infusione.

Ingredients for 2 persons: 150gr af linguine (or spaghetti), 50gr of sea urchins pulp, 3 spoons of olive oil, big grain salt, 1 garlic clove, zest of 1 lemon, fresh melissa lemon balm leaves and Melissa tea.

Per la polpa di ricci di mare mi sono affidata alla mia pescheria di fiducia visto che maneggiare un riccio e' mooolto complicato :) In una padella fate scaldare l'olio con lo spicchio di aglio per farlo insaporire, poi versate l'olio in un contenitore e grattugiate la scorza di un limone.

I bought the sea urchins' pulp at the fish market because handling a urchin is quite complicated ;) Heat the oil in a pan with the garlic for a few minutes and pour just the oil in a small bowl mixing it with the lemon's zest.

Lasciate che l'olio si raffreddi e nel frattempo fate bollire l'acqua. Per dare un'aroma ancora più intenso ho deciso di lasciare in infusione una bustina di melissa per qualche minuto prima di salare e di aggiungere la pasta.

Let the oil cool off and in the meantime have the water boil. To give a stronger scent I decided to infuse for a few minutes a bag of Melissa lemon balm before adding big grains salt and pasta.

Quando la pasta e' cotta, scolatela, amalgamate l'olio con la polpa di ricci di mare e conditeci la pasta.

When the pasta is ready, strain it, mix the oil/lemon zest with the sea urchin pulp and use it to season the pasta.

Una volta impiattata, decorate con qualche foglia di melissa fresca.

Add also a few leaves of Melissa :)