lunedì 14 novembre 2016

I RICORDI IN CUCINA DI ANDREJ MUSSA SI MESCOLANO AI FORMAGGI PER UN IMPERDIBILE EVENTO

Vi ho gia' parlato delle mie origini emiliane e della mia passione per il locale Saluti da Modena che, grazie al suo spettacolare menu' e ai suoi eventi a tema, porta a Milano i sapori della mia terra. 

Come sempre i luoghi che amiamo e nei quali ci troviamo a nostro agio sono fucine di belle sorpese, infatti, proprio a Saluti da Modena ho avuto il piacere di incontrare Andrej Mussa, un giovane artista e gastronomo che tramite le sue opere e il suo sito La Supa 'd Lait approfondisce e sperimenta, svecchiandola, l'interconnessione tra arte e cibo.

Conosciamolo meglio e scopriamo come la sua installazione "Andrej's Memories in the Kitchen" sara' insieme al formaggio uno degli ingredienti chiave dell'evento che si terra' il prossimo 17 novembre proprio a Saluti da Modena.

Quali sono le tre esperienze che ti hanno reso la persona che sei ora? 
1) Le attese in cucina con mia nonna... su di lei, gli odori della cucina. Il suo grembiule da cucina, sempre indossato durante la giornata. Osservarla mentre preparava il risoelatte o le frittelle di mela... con la radio accesa sul gazzettino padano.
2) Gli anni '80... e la mia adolescenza, tra fanzine pop e vinili. Solo in cucina a inventarmi fantasiose merende.
3) Le prime cotte sentimentali... Rimangono tutt'ora il mio personale metro di valutazione per ogni prossimo incontro sentimentale. 

Blogger, artista, esperto di arte e gastronomia, comunicatore: come si compenetrano tutte queste anime e quale prevale sull’altra?
Il mio stato d'animo, quello artistico, prevale su tutto. Quelle che tu mi citi sono esperienze professionali che, praticate contemporaneamente caratterizzano una forma d'arte. Divento blogger perchè arte e cibo interagiscono attraverso il mezzo tecnologico del web. Ecco che allora divento un comunicatore. 
I miei sono dei percorsi, delle strategie di comunicazione creativa; che possono essere gastronomiche, artistiche, curatoriali, pittoriche. Considero la performance un'espressione d'arte altissima e profonda, forse la più alta espressione d'arte. A volte inconsapevolmente siamo attori principali di una performance quotidiana... 
Consiglio a tutti di leggere lo splendido libro di Kevin Wilson "La Famiglia Fang" poi successivamente trasformato in un bellissimo film (ndr interpretato da Nicole Kidman e uscito al cinema lo scorso settembre).

C'è un bellissimo episodio che voglio citarti:
Maurizio Cattelan e Massimo Bottura, probabilmente le due figure professionali e artistiche più significative del nostro tempo si incontrano per realizzare il più bel libro sulla cucina "Vieni in Italia con me". La storia culinaria di Massimo Bottura e della sua Osteria Francescana... Bottura rivolgendosi a Cattelan gli racconta quando incontrò Andy Warhol un giorno a New York in ascensore, che gli disse: "Ho appena visto de Kooning che attraversava la Third Avenue salendo e scendendo dalle automobili. Quello si' che ha capito cos'è l'espressionismo..." 

Warhol ha dimostrato che si può essere rivoluzionari inconsapevolmente... 
Capito Elena? Inconsapevolmente noi viviamo in una performance di arte contemporanea. Così, oggi invento la prima performance blog di generi Alimentari & Artistici: I RICETTARI D'ARTE, l'artista contemporaneo che cucina per me...

Quale opera tua o di un artista che hai intervistato ti rappresenterebbe al meglio.
Le mie, mi rappresentano tutte. 

Preciso che i Ricettari d'Arte non sono mai interviste, ma incontri con l'artista. Non ci sono domande e risposte ma, un'attenta osservazione quotidiana con l'artista. Ho sempre amato curiosare nella vita privata, nel quotidiano di ogni artista perchè è in quel preciso istante mentre fa colazione, accende la lavatrice, va a fare la spesa che la sua opera prende forma. Non mi interessa osservare l'artista seduto davanti al cavalletto... non mi dice nulla, non lo capisco...l'esecuzione non ha niente a che vedere con l'arte. Tutto si compie prima. Ogni artista che ho incontrato mi ha sempre trasmesso un particolare fascino privato. 

Raccontaci  della serata organizzata a “Saluti da  Modena” il prossimo 17 novembre e delle opere che esporrai.
Una delle tante bellissime serate che questa Osteria nel cuore di Milano organizza. Tutte serate a tema, questa in particolare sara' dedicata ai formaggi. Verrà presentato un menù con ricette tutte al formaggio. Formaggio biologico del caseificio Casumaro (Modena). Nell'occasione, come è già accaduto in passato, un artista accompagnerà il menù con un allestimento di sue opere Site-Specific. 

"Andrej's Memories in the Kitchen"
All'interno di teche artistiche sarà possibile osservare un mio personale collage spazio-temporale, con particolari pittorici ritagliati su faesite di recupero, istantanee domestiche su vecchie Polaroid, etichette consumate dal tempo di generi alimentari. Dagli affetti quotidiani, tra gli oggetti dimenticati nel tempo... ricordati attraverso le stagioni del tono della memoria.

Mi hanno colpito particolarmente due affermazioni che ho letto sul tuo sito La Supa ‘d Lait: “Scrivo come mangio” e “La cucina resta l’unico habitat per le memorie”Ed ecco nascere le prossime due domande. 


Prima di tutto: come mangi?
Con le mani... (ahahaha) è vero. Cerco quasi sempre, dov'è possibile di usare le mani. Ti accennavo prima come noi inconsapevolmente e consapevolmente siamo i protagonisti di una performance quotidiana... toccare il cibo percepirne il calore, la sua struttura, la sua fragilità, portare il cibo con le mani al naso per annusarlo, o in bocca è un gesto che riporta l'uomo alle sue origini di bambino, quando noi, così, bambini con le mani scoprivamo il mondo. Si toccava e si percepiva la vita. La mano modella il sentimento... l'esplorazione tattile che scaturisce un'emozione. Quando scrivo, il mio stato d'animo scrive... 

E poi: a quale ricordo in particolare è legata la tua ricetta preferita?
Amo il brasato, e il suo ricordo risale alla mia terra di formazione, la Langa. A Monchiero negli anni '80 i miei genitori gestivano un locale culinario. Oggi, ogni volta che si cucina un brasato (uno dei piatti più odorosi nella gastronomia, un odore intenso di stagione e vigneti) la mia memoria mi riporta in quella cucina. Ecco la casa del cibo... la cucina, l'unica stanza capace di farci viaggiare nel tempo attraverso gli odori e sapori, stimolatori di ricordi.

Parliamo di cinema. 
Quale scena o pellicola legata al cibo ti e' rimasta impressa?
Non c'è un film in particolare sul cibo, tanti e tante scene: "La grande abbuffata", "Pomodori verdi fritti alla fermata del treno", "Julie & Julia". Ma è un documentario il filmato che più di tutti mi stimola, "Jiro e l'arte del Sushi", come alcune scene del cinema di Ozu... La disciplina, l'ordine, il disegno geometrico nella cucina giapponese, in particolare il Sushi mi affascina e mi commuove. Mi riporta sempre alla pittura di Mondrian...Mondrian con le sue forme geometriche è stato il primo designer Kitchen Food...

E’ arrivato il momento di regalarci una ricetta. 
Dopo tutto questo dialogare sulla gastronomia e l'arte, ti confesso che non sono un cuoco... e che non cucino quasi mai (ahahahaha), ma quando lo faccio riesco a comprendere tutte le difficoltà e le responsabilità che un cuoco ha mentre cucina. Considero il cuoco come l'artista del nuovo millennio... sicuro! Il cuoco è un designer, un architetto, un pittore, uno scrittore, un musicista, un chimico... ma soprattutto un cuoco realizza qualcosa per qualcuno... sempre! Questa è l'arte: riuscire a trasmettere il piacere attraverso un'immagine e un sapore.

Ecco per te Elena, che ringrazio con il cuore e con il mio palato, la mia ricetta!
Anzi te ne regalo DUE che mi fanno impazzire: la prima la cito soltanto perchè facilissima da realizzare, da immaginare... Sono le CREPES CON LA FONDUTA. 

Quella che ti ricetto sono le: SFOGLIATINE ALLA CREMA.
Ingredienti (per due persone): gr 400 di Piave Fresco, un formaggio che amo e il cui nome deriva dal "Piave" l'anonimo fiume, la cui sorgente si trova sul monte Peralba in Val Visdende, la parte settentrionale di Belluno.  E' un formaggio a pasta cotta, duro che viene proposto nelle tre classiche stagionature: Fresco - Mezzano - Vecchio (12 mesi, 18 mesi).
Proseguiamo con gr 150 di pasta sfoglia, gr 10 di burro, 2 tuorli d'uovo, e 1 tuorlo sbattuto per spennellare la sfoglia.

Tirare la sfoglia molto sottile con il mattarello per poi dividerla in due parti. Con una delle due foderare una teglia da forno. Tagliare il formaggio Piave a dadini e, mescolandolo continuamente, fonderlo con il burro a bagnomaria.
Quando si formeranno dei fili nel composto, unire 2 tuorli d'uovo e continuare a mescolare per 2 minuti con tutta la forza che avete senza farvi travolgere dall'acquolina in bocca...
Versare la crema nella teglia da forno con la sfoglia, coprire con l'altra pasta sfoglia messa da parte, spennellare il tuorlo d'uovo battuto e infornare a 150 gradi per 40 minuti.
Naturalmente servire caldo e possibilmente in compagnia di una bella ragazza o di un bel maschietto (dipende dai sessi... o fate voi, mischiate! In cucina tutto è possibile) e non dimenticate in frigor un ottimo Tocai per accompagnare le sfogliatine. 

Ti confesso Elena, che da Blogger, questa è la mia prima ricetta che pubblico... ho sempre raccontato il cibo che mangiavo, mai preparato (ndr che onore!).

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