domenica 30 giugno 2013

IL PRANZO DI BABETTE: I BLINIS!


Eccomi arrivata all'ultima puntata della stagione di "Ti Guido al Cinema" e per il gran finale non potevo che analizzare uno dei film per antonomasia sul cibo: "Il Pranzo di Babette". Ambientata alle fine dell'800 in Danimarca la pellicola racconta di una disperata donna francese, Babette che, scappata dalla rivoluzione parigina della Comune, viene accolta da due anziane signorine danesi figlie di un pastore protestante ormai morto e fondatore di una piccola e remota comunita' religiosa.
Babette, pur avendo la grande fortuna di vincere una somma alla lotteria, decide di non abbandonare le sue amiche/datrici di lavoro e di offrire a loro e a tutta la comunita' una vera cena francese in onore del centenario dalla nascita del pastore.

Il meraviglioso menu' cucinato da Babette include brodo di tartaruga, blinis Dermidoff, quaglie in sarcofago, savarin con frutta fresca ed e' annaffiato dal miglior vino che si possa trovare: solo una vera artista avrebbe potuto dare vita ad un'esperienza culinaria cosi' speciale. 

Infatti, prima di scappare dalla Francia Babette era proprio la migliore chef di Parigi

Io non sono (ancora...:) una grande artista della cucina, ma in onore di questo bellissimo film ho deciso comunque di cimentarmi nella preparazione dei blinis: crespelle di origine russa, molto ricercate, che spesso sono servite con panna acida e pesce affumicato o caviale.


Ingredienti per l'impasto di 14/16 blinis: 80 gr di farina, 1 uovo, 8 gr di lievito per preparazioni salate, 100 ml di latte, 50 ml di panna fresca, un pizzico di sale

Per preparare l'impasto si separa prima di tutto il turlo dall'albume (che si tiene da parte) e si sbatte in una terrina aggiungendo lentamente il latte e la panna fresca. Se usate il lievito in cubetti come ho fatto io scioglietelo direttamente nel latte tiepido.

Altrimenti potete prendere il lievito in polvere e unirlo alla farina. La farina deve essere aggiunta all'impasto continuando a mescolare in modo che il composto non presenti grumi.


Poi si lascia riposare, coperto da un telo un po' umido, per almeno un'ora.

Si monta a neve l'albume che deve essere incorporato con il resto dell'impasto una volta lievitato. Per incorporarlo state molti attenti che non si smonti! E' un'operazione delicata da fare con una spatola o un cucchiaio di legno mescolando molto lentamente con movimenti circolari dall'alto al basso.

  
Si scalda una padellina antiaderente (se avete quella per le crepes ancora meglio) e con un mestolo si versa l'impasto nella padella imburrata in modo da creare delle crespelle di circa 7cm di diametro. Quando si rassoda il fondo (circa un minuto) si gira con una spatola e si fa cuocere anche l'altra parte.


Per la guarnizione io ho comprato: salmone affumicato, panna acida, insalata russa e uova di lompo (succedaneo del caviale).


Ed ecco il mio primo blinis!! Niente male no?

venerdì 21 giugno 2013

PASTA E CECI: IN MEMORY OF THE BOSS JAMES GANDOLFINI!


Trying to define an actor I would say that is "a person that has the capacity to live, breath and create the strengths, weaknesses and emotions of a written character, to make him real". James Gandolfini had all this and much more, he was able to deliver the magic of reality in each one of his perfect interpretations and he also became a real cult thanks to his physique du role of a Mafia boss. 

We will miss his magic, but we will always have his work. Gone too soon and remembered forever.


James was born with an Italian soul and an appetite for Italian food. Life made him the college roommate of famous chef Mario Batali and fate wanted him to spend his last days in Rome. 

In memory of him and on how much Tony Soprano loved food here is one of the fantastic recipes taken from the Soprano's Cookbook: Pasta e Ceci.

Hope you are enjoying James, wherever you are!

Ingredients for 4 people: 2 ounces pancetta, chopped, 1/4 cup olive oil3 garlic cloves1 pinch crushed red pepper flakessalt2 cups chopped canned tomatoes2 (16 ounce) cans chickpeas1/4 cup chopped fresh flat-leaf parsley8 ounces spaghettifresh coarse ground black pepper


In a large pot, cook pancetta in oil on a medium heat until lightly browned. When pancetta is ready add the red pepper flakes and the garlic: you can choose if you want to chop it and mix it with the sauce or (like I did) if you want to keep it as a whole. Cook for 5 minutes.


Add tomatoes, chickpeas and parsley, bring to simmer and cook for 15 minutes.


In the meantime prepare the pasta: in a tall pot pour a large amount of water (almost to fill the pot up) make it boil, add big grain salt and cook the spaghetti for the cooking time indicated on the pack.

When the sauce is ready with the back of a spoon crush some chickpeas and (this is a little change I made to the original recipe) add also a couple of small chopped fresh tomato.

When pasta is al dente mix it with the sauce and serve with ground black pepper.


giovedì 20 giugno 2013

IL MEDIA-COCKTAIL IDEATO PER UN INNOVATIVO SEMINARIO DI MEDIAZIONE


Alessandra Grassi, avvocato, mediatrice civile, scrittrice e supermamma propone un interessante seminario sulla mediazione intesa come strumento per affrontare in senso positivi i conflitti. Chiunque voglia scoprire il programma del corso ricevera' un piccolo aiuto in più per raggiungere la serenità partecipando al suo Media-Cocktail: lei ci mette la mediazione, io ci metto il cocktail! 

Conosciamola meglio....

Parlaci di te, come sei diventata una mediatrice?
Forse mediatori un po' si nasce e un po' si diventa! Quando da bambina mi chiedevano cosa volevo fare da grande rispondevo: il giudice! Mi sono iscritta a giurisprudenza perchè volevo sapere cosa fosse giusto e cosa sbagliato! Mi sono laureata a 23 anni all’Università Cattolica di Milano e durante il praticantato ho iniziato a frequentare le aule del Tribunale per capire e imparare come si faceva giustizia. Quando sono diventata avvocato mi sono resa conto che non avrei fatto l’avvocato: non avevo visto la giustizia che mi aspettavo, il sistema mi aveva deluso. Un'amica mi parlò della conciliazione, dei sui principi, della sua essenza, delle sue tecniche: è stato amore a prima vista! Nel 2009 sono diventata conciliatore e poi mediatore civile, ma per me la mediazione è uno stile di vita, è un modo d'essere e d'affrontare i problemi e i conflitti quotidiani, a casa, a scuola, al lavoro.

Chi dovrebbe seguire il tuo seminario?
Il mio laboratorio di mediazione è dedicato a tutti! Per rubare una frase a un famosissimo cuoco della Disney: non tutti possono diventare dei grandi mediatori ma un grande mediatore può celarsi in chiunque! Chiunque può diventare ed essere mediatore nell'affrontare un conflitto che lo riguarda o che riguarda chi gli sta vicino. Per questo, il laboratorio è pensato come una sperimentazione che porta dal conflitto alla soluzione positiva dei conflitti. Lo scopo del percorso è quello che alla fine chi lo segue possa sentirsi sereno nell'affrontare i conflitti quotidiani. Sono al servizio di chi frequenta il laboratorio per fargli esplorare nuovi territori, per aiutarli a sperimentare nuove strategie per risolvere i conflitti! Lo faccio in modo semplice, divertente e coinvolgente! Per usare un termine da laboratorio la mediazione è un catalizzatore. In chimica, un catalizzatore fornisce un percorso di reazione alternativo e spinge più facilmente le particelle a reagire. Io metto a disposizione di tutti questo catalizzatore, poi sta a ciascuno di noi usarlo al meglio!

So che tieni anche un blog, quanto importanti sono al giorno d'oggi la tecnologia e internet per connettersi al pubblico?
Il blog mediazionetrapari (www.mediazionetrapari.com) è nato quando ho iniziato la mia avventura da mediatore. Mi sono resa conto che all'epoca, nel 2009,  non c'era alcuna informazione o  notizia sulla rete, di mediazione si parlava solo in ambienti ristretti, di nicchia. Io ho pensato che uno strumento con infinite potenzialità come la mediazione dovesse essere conosciuto da tutti e così ho pensato di iniziare a scrivere di mediazione su internet con uno stile molto semplice, colloquiale e continuo ancora oggi con immenso entusiasmo.  Ad oggi il sito è stato visitato da 466,385 persone. Questo mi permette di dire che internet e la tecnologia sono stati per me uno strumento indispensabile per far conoscere e far parlare della mediazione. Sono venuta in contatto con tantissime persone che mi hanno stimolato ad andare avanti su questa strada della divulgazione culturale della mediazione in rete. La rete non ha limiti che posso avere un convegno, un corso, un seminario, io credo sia uno strumento straordinario a cui non si può rinunciare

Il media-cocktail che ti ho proposto per te rappresenta.....
Il media-cocktail è un'opera d'arte! E' emozionante! Un brivido lungo la schiena e non solo per il ghiaccio, ma per il profondo significato che ogni singolo componente richiama alla mente del mediatore. Il media-cocktail è un'esperienza da vivere, così come lo è la mediazione!

Grazie Alessandra! Certo, se seguirete il suo seminario potrete affrontare con serenità i conflitti, ma anche questo cocktail fa' la sua parte :)

Ingredienti: spremuta d'arancia e Prosecco in parti uguali, uno splash di Blue Curacao, ghiaccio

Ed ecco il media-risultato del media-cocktail.

Appena aggiunto il blue curaçao

Pronto da servire!


martedì 18 giugno 2013

GUIDO BAGATTA CI REGALA VERDURE AL VAPORE E FOCACCIA DI RECCO




      Guido Bagatta non solo e' un noto giornalista, conduttore televisivo e rediofonico, scrittore, appassionato di sport e cinema, ma anche il motivo per cui e' nato questo blog visto che mi ha dato l'opportunità di tenere la rubrica "Cibo al Cinema" all'interno del sua trasmissione "Ti Guido al Cinema" su Radio 101. Sentiamo che cosa ci racconta su cibo e cinema!

      Cominciamo parlando delle tue tre S: Sport, Spettacolo, Scrittura.

Vorrei partire dalla scrittura: mia madre è maestra e mi ha sempre ripetuto che e' un'attitudine che si possiede o non si possiede. Io non voglio sembrare presuntuoso, però fin da quando ero bambino ho avuto una facilità di scrittura che superava tutte le altre mie qualità....lo dice anche la maestra!

"La Mia Vita Bassa", il mio primo libro uscito nel 2005, con le sue 100.000 copie ha avuto un successo che adesso lo porterebbe ai vertici delle classifiche, purtroppo al tempo e' stato offuscato dai libri di Moccia che vendevano milioni di copie. Poi, il mercato dei prodotti rivolti alle ragazzine, anche se molto interessante perché comprano tanto di tutto inclusi i libri, è stato sovra sfruttato ed e' diventato saturo perciò i miei libri seguenti hanno avuto, secondo me, un successo moderato (10/20 mila copie). Ora sto lavorando ad un nuovo progetto!

Lo sport e' la mia vita e il mio pane quotidiano. Grazie a questa mia grande passione ho sempre avuto interessanti opportunità lavorative: la mia fortuna, infatti, e' che oltre ad essere un lavoro e' anche un hobby quindi trovo facilissimo tenermi sempre aggiornato.

Nel campo dello spettacolo, che include cinema radio televisione e teatro, non mi ritengo esperto di nulla in particolare però conosco molto bene tutte le realtà! Preferisco il cinema americano on the road e le serie US al cinema francese o le fiction argentine, ma senza dubbio il mio vantaggio e' rappresentato dal fatto che, conoscendo i miei limiti, cerco sempre di essere preciso e puntuale su tutto quello di cui parlo.

Nella tua vita c’e’ anche un’altra S: gli Stati Uniti.

E' involontariamente partito tutto da li'! Da ragazzino, alla fine degli anni settanta, ho avuto l'intuizione di andare in America a studiare all'università quando non ci andava nessuno e ho potuto raccontare esperienze molto innovative: le prime cinematografiche di Hollywood, il football americano, i parchi divertimento, il mondo di Disney, l'organizzazione dello sport statunitense. Il pubblico italiano del tempo aveva tramite me un collegamento con gli USA ora grazie ad internet e alla televisione sembra a tutti di essere la'.

Quale film ti rappresenta di più?

Sicuramente "L'Uomo dei Sogni" e non solo per il contenuto sportivo ispirato ad un fatto che appartiene alla storia americana!
Il film, ambientato negli anni '80, racconta la strana scelta di Ray Kinsella (Kevin Costner) di costruire un campo da baseball sacrificando il suo mais per fare "ritornare a giocare" un gruppo di giocatori dei White Sox coinvolti in uno scandalo di partite truccate nel corso delle world series del 1919. Per me questo film riesce a travalicare il genere fantascienza (che di solito non mi piace), perché e' pieno di sentimento, fantasia, amore per lo sport e regala momenti altissimi come l'incontro tra Kinsella e il padre morto che riappare giovane nel campo insieme agli altri giocatori del '19 chiedendo: "Questo e' il paradiso? E' Hollywood?" e lui risponde: "No e' l'Iowa". 

Quale film associ al cibo?

Per assurdo, un orribile film dei Monty Python intitolato "Il Senso della Vita" (ndr. Parte VI. Gli Anni del Declino, link di YouTube) dove un uomo grassissimo entra in un ristorante, mangia fino ad esplodere. Di lui rimane solo la cassa toracica con il cuore pulsante mentre tutto il resto del corpo e' sparso per la stanza e sugli altri clienti insieme al cibo: mi ha fatto talmente ribrezzo che me lo ricorderò per sempre! 

Che rapporto hai con il cibo? So che soffri di allergie.

E' vero, ho mille allergie che mi impediscono di mangiare quello che vorrei. Pero' anche prima scoprire le mie intolleranze sono sempre stato equilibrato: non ero cibo-dipendente o cibo-respingente. Ci sono tante pietanze che mi piacciono da morire, ma non ne sono mai stato ossessionato, inoltre penso che parte del benessere personale sia prendersi il tempo di mangiare bene seduti a tavola e non di corsa in mezzo alla strada prima di tornare in ufficio. 

Usi il cibo per sedurre? O ti fai sedurre dal cibo?

Uso il cibo per sedurre....se può "funzionare" l'orata al forno con le patate visto che so cucinare molto poco. Mi farei sedurre dal cibo, ma visto che non posso mangiare moltissime cose che mi piacciono mi trattengo perche' sarebbe come sapere di lasciare una bella donna chiusa in una scatola.

Regalaci una ricetta che ti fa stare bene.

Dalla scoperta delle mie intolleranze ho imparato quanto possano essere saporite le verdure al vapore perché, al contrario di quelle bollite, trattengono tutto il loro sapore. 
Le cucino insieme al riso con una macchina multi piano e le condisco con olio d'oliva, che e' diventato l'elemento fondamentale della mia dieta, e sale ionizzato.


Pero' ti devo confessare che sogno ancora la focaccia al formaggio di Recco! 


Conosci il ristorante Manuelina? E' vicino all'uscita dell'autostrada e mi fermavo li' ogni venerdì! Per me e' uno dei piatti più gustosi che si possano assaggiare, molti punti vendita o chef tentano di riproporre l'impasto della focaccia e la consistenza giusta del formaggio, ma come il pesto ligure non si possono trovare gli stessi ingredienti al di fuori di quella zona della Liguria. Infatti, e' diventata recentemente IGP: sono pochissime le aziende che possono vantare per il proprio prodotto il nome di Focaccia di Recco e fanno tutte parte di un Consorzio.

Privarmi della focaccia al formaggio di Manuelina e' uno dei sacrifici più grossi che ho dovuto fare!

sabato 15 giugno 2013

WAITRESS: OGGI VI SERVO I MACARONS


Film delizioso, intenso e appassionante "Waitress" ha fatto innamorare i suoi spettatori delle innumerevoli torte ideate dalla protagonista Jenna interpretata da una incisiva Keri Russel.

Jenna, giovane cameriera del sud degli Stati Uniti vive una vita frustrante e infelice: quando scopre di essere incinta dell'odiato marito dal quale vorrebbe fuggire si sente ancora piu' in trappola. Solo grazie al suo immenso talento per la pasticceria, e ad una storia clandestina con il suo ginecologo, riesce a comprendere che l'unica che può liberarla dalle sue catene e' proprio la bimba inattesa (e non ancora totalmente accettata) che porta in grembo.

Jenna e' il genio delle torte (le tipiche pies americane) non volendo confrontarmi con lei su un terreno impari ho coinvolto il mio mitico Masterchef Roberto e insieme abbiamo cucinato dei dolcetti veramente fantastici: i Macarons farciti con crema al cioccolato.

Ingredienti: 1/5 lt di acqua, 700 gr di zucchero, 240 gr di albume, 500 gr di farina di mandorle, 500 gr di zucchero a velo, 200 gr di albume.

In pasticceria mi e' stato detto e ridetto da Roberto che la precisione e' importantissima sia nelle quantità che nei gradi di cottura quindi si devono seguire le indicazioni alla lettera!


Prima di tutto si mette sul fuoco un pentolino con l'acqua e lo zucchero e lo si porta a 121 gradi. Con lo zucchero sciolto alla giusta temperatura e i primi 240 gr di albume semi montati si prepara la meringa all'italiana.


In uno sbattitore elettrico o (se lo sapete fare) a mano si monta la meringa fino a che non abbia raggiunto questa consistenza.


Poi si prepara il resto del composto unendo la farina di mandorle, lo zucchero a velo e l'altro albume (200 gr) al quale se si vuole si possono anche aggiungere i coloranti per creare macarons colorati.


Il composto incorporato lentamente con la meringa deve essere inserito in un sac a' poche e si può cominciare a creare piccoli dischetti sulle teglie coperte di carta forno....questa e' un'operazione molto più complicata di quello che sembra :) infatti per qualsiasi occhio sarebbe facile distinguere i dischetti fatti da Roberto dai miei se non avessi barato fotografando solo i suoi!!!


I macarons devono essere messi in forno a 135 gradi per 13 minuti. Due dischetti farciti come volete voi, noi abbiamo scelto la crema pasticciera alla Nutella, danno questo spettacolare risultato...


Ed eccovi serviti!

mercoledì 12 giugno 2013

LAURA PABON CI REGALA LA PIZZA "AGNELLO"


Trentenne inglese di origine colombiana Laura Pabon ha ideato il concetto di pizzeria Luxe. Con determinazione e' riuscita ad aprire il primo punto vendita all'interno di un importante centro commerciale all'ingresso del London Olympic Park. Ed e' solo il primo!

1) Tell us something about your work experience in the food business and how you got to open PizzaLuxe. (Raccontaci quail sono le tue esperienze nel mondo della ristorazione e come hai aperto PizzaLuxe.)

I am a highly experienced General Manager with a proven track record in customer service delivery for high-class restaurant and bar operations. I am a very business-focused manager with excellent man-management ability and the highest standards of operational training and delivery.  I have previously managed numerous quality London restaurants including Maze Bar & Grill and Zuma.
Starting you own business is a demanding and stressful undertaking!  I started my company, "PizzaLuxe", in 2010 in a stall market selling gourmet pizzas.  A year later, I pitched for my first unit at Westfield Stratford-City, at the gateway to the London Olympic park.

(Ho lavorato per molti anni come manager di ristoranti di alto livello a Londra e sento di avere le giuste capacita' manageriali per portare avanti la mia attività. Certo, essere responsabile del proprio business e' molto stressante! Ho aperto la mia compagnia PizzaLuxe nel 2010 vendendo pizze-gourmet al mercato. Un anno dopo, sono riuscita ad aprire il mio punto vendita a Westfield Stratford-City proprio all'ingresso del London Olympic Park.)

2) Which are the "ingredients" that made you become who you are? (Quali sono gli ingredienti che vi contraddistinguono?)

In general, I use the best ingredients in the market but my famous ingredient has to be my secret recipe tomato sauce. My Bufalo mozzarella also stand out, we buy it fresh from Naples every day.

(Uso i migliori ingredienti che si possano trovare sul mercato, ma la mia ricetta segreta della salsa di pomodoro e' di sicuro il mio ingrediente più famoso. Inoltre compro la mozzarella di bufala da Napoli ogni giorno!)


3) Do you use special recipes/ingredients to seduce? (Che ricette usi per sedurre?)

The most important recipes in my business is the one that makes me different from everyone else - my secret dough recipe.  The dough rests for 48 hours, releasing the yeast very slowly before we create a very thin pizza base.

(La ricetta più importante e' quella della pasta: mi rende diversa da qualsiasi altro pizzaiolo! La faccio riposare per 48 ore, in modo che il lievito si rilasci lentamente per creare una base della pizza molto sottile.)

4) Is there a recipe that brings you back to an eventful memory in your life? (Quale ricetta ti ricorda un momento felice della tua vita?)

My Pollo pizza has a white sauce base made with truffle tapenarde takes me back to some of my experiences working in Zuma London - the aroma of truffle is so unique and so good on the palate.  The scent of truffle always takes me straight back to those happy days.

(La mia pizza bianca Pollo con una base di tapenarde al tartufo mi porta indietro a quando lavoravo da Zuma (ndr uno dei piu' conosciuti ristoranti giapponesi di Londra). L'aroma del tartufo e' unico e mi ricorda quei giorni felici.)

5) What is you favorite movie related to food? (Quale film associ al cibo?)

Easy, Ratatouille!  Not a very Art-house choice, but I love Disney and Pixar.  I wouldn't invite him to my restaurants though…

(Ratatouille! Non e' una scelta molto "artistica" ma io adoro la Disney e la Pixar. Non inviterei il topino nel mio ristorante pero'......)

6) Please tell us the secrets of one of your recipes: a special pizza that you serve in your restaurant. (Raccontaci il segreto di una pizza speciale che servi da PizzaLuxe.)

The secret of my recipes is to put together ingredients which normally you wouldn't see together, ingredients which are unlikely to be used on a pizza. My most popular pizza in my menu is the "Agnello"; people don't associate pomegranate in a pizza but it works really well with feta cheese, mint, rocket and carpaccio of lamb.  That is a sexy pizza.

(Il segreto che contraddistingue le mie ricette e' il mettere insieme degli ingredienti che normalmente non penseresti possano andare d'accordo, e con i quali non condiresti una pizza. La pizza piu' venduta e' l'Angello: le persone non associano il melograno alla pizza ma funziona benissimo con feta, menta, rucola e carpaccio di agnello. E' una pizza molto sexy!)

domenica 9 giugno 2013

SOUL KITCHEN: COME SI PREPARANO I FALAFEL


Un film tedesco che e' riuscito a superare molti confini, non solo quelli internazionali avendo deliziato platee di diverse nazionalità e vinto importanti premi in festival di tutto il mondo, ma anche quelli imposti da storiche contrapposizioni fra nazioni. Il regista di origine turca, di fatti, ha deciso di incentrare la storia della pellicola su un cuoco di origine greca e raccontare le sue peripezie per salvare il proprio ristorante: il Soul Kitchen.

Partendo da pasti surgelati e cibo precotto e passando dall'alta cucina il Soul Kitchen grazie alla musica dal vivo, la passione del proprietario e un pizzico di follia riesce a sopravvivere all'attacco di speculatori, alla visita dell'ufficio di igiene, ma soprattutto all'ispettrice delle tasse!

In onore di questo film speziato, imprevedibile e divertentissimo, insieme al mio masterchef Roberto nella mia quinta lezione di cucina mi sono buttata sul cibo etnico e dimenticando qualsiasi confine ho cucinato i Falafel.

Ingredienti: 300 gr di fave (o ceci) ammollate per una notte, 1 carota, 1 gambo di sedano, 1/2 cipolla, 1 spicchio d'aglio, sale, una manciata di semi di cumino, una manciata di semi di coriandolo, prezzemolo.


Una volta riuniti tutti gli ingredienti in un mixer basta flullarli insieme fino a che non raggiungano la giusta consistenza. L'impasto deve rimanere un po' granuloso, ma tutti gli ingredienti devono essere perfettamente amalgamati e omogenei.


Con due cucchiai formate delle quenelle, o se preferite potete fare delle palline e poi friggetele in olio di semi.



E i falafel sono serviti!


Con Roberto abbiamo provato anche una versione con ceci neri.


L'impasto era molto interessante da vedere, ma il risultato non e' stato soddisfacente come i falafel di fave.

venerdì 7 giugno 2013

GIANMARCO TOGNAZZI CI REGALA LE FARFALLE FUXIA



Attore che divide il suo talento tra teatro, cinema e televisione GianMarco Tognazzi da qualche anno ha ridato vita al grande sogno del padre Ugo: condividere con il grande pubblico la passione per la cucina e per i prodotti della terra grazie a "La Tognazza".

Gli ho chiesto di parlare un po' di se', del suo rapporto con il cibo e di regalarci la sua ricetta preferita!

Quali sono le tre esperienze che hanno segnato dei punti di svolta nella tua vita?

Il primo punto di svolta riguarda la mia professione di attore ed è stato sicuramente l’incontro con Beatrice Bracco. Oltre ad avermi guidato nell’apprendimento del "metodo", Beatrice è stata anche un’insegnante di vita. Grazie a lei ho cambiato totalmente il mio approccio nei confronti del lavoro che volevo intraprendere.

Consequenziale al lavoro fatto con Beatrice, il mio debutto a teatro ha rappresentato un altro momento importantissimo della mia vita che ha anche coinciso con il ritrovamento del mio rapporto con mio padre. Infatti, mi ha permesso di ritrovarmi con lui in maniera più paritaria anche sotto il profilo professionale.

Un’altra grande svolta è stata trovare la tranquillità sentimentale e una persona con la quale condividere la vita: mia moglie Valeria che mi ha dato i miei due figli Andrea Viola e ultimamente Tommaso Ugo.

Regalaci un ricordo che ancora ti fa’ sorridere nei momenti di nervosismo.

Per tranquillizzarmi nei momenti di nervosismo non mi appoggio ad un ricordo in particolare, ma mi sdoppio in un personaggio che si chiama Gastuan. E’ una specie di alterego uscito fuori dal nulla, con un suo modo di parlare e di essere fuori dal comune. Grazie a lui oltre a divertire gli altri, riesco a far ridere anche me stesso!

Parlaci del progetto “La Tognazza”. 

Mio padre Ugo già alla fine degli anni ’60 aveva cominciato ad affrontare il tema, ora di grande attualità, della cucina e dei prodotti biologici e condivideva questa sua passione con gli amici. Tornando a vivere a Velletri ho avuto voglia di realizzare un suo sogno mai realizzato ovvero portare i prodotti della terra, alla quale aveva dedicato la vita, anche al suo pubblico.

Siamo partiti dalle basi che lui aveva posto mantenendo fedelmente i suoi dettami (abbiamo persino riproposto l’etichetta che aveva disegnato per i vini) e dalla gestione famigliare abbiamo dato vita ad una distribuzione che arrivasse ad un pubblico più vasto. Ci tengo a sottolineare che “La Tognazza” e’ una filosofia di vita più di una mera impresa commerciale: rappresenta il bello del mangiare con gli amici condividendo i prodotti della terra e soprattutto il non prendesi del tutto sul serio. 

Un altro grande sogno sarebbe aprire un ristorante nel quale riproporre le ricette di Ugo.

Quale è la prima ricetta che hai cucinato con tuo padre?

La cucina era il suo regno, lo dice anche in una battuta de “Il Vizietto”, e proibiva a quasi tutti di entrare, persino a mia madre. Solo io sono riuscito nel tempo a conquistare la sua fiducia come palato di riferimento (tant’e’ che questo mi portò a 14 anni a pesare quasi 80 chili) perché si e’ accorto che aveva un palato fino e un grande stomaco! 

Gli unici che si potevano avvicinare ai fornelli erano dei fidi assistenti che eseguivano maniacalmente le sue indicazioni per la preparazione delle ricette se lui doveva, per esempio, andare sul set. Ma era sempre lui a terminare il lavoro per le cene che dava quasi quotidianamente.  

Hai mai usato il cibo per sedurre?

Certo che si'! L’ho usato molto quando ero single e chiaramente di nascosto mi appoggiavo alle ricette (più semplici) di Ugo. Credo che la passione di Ugo sia nata anche perché l’uomo ai fornelli sprigiona un certo fascino e riesce a conquistare.

Tu sei cresciuto in un’atmosfera impregnata di cucina e arte: quale film secondo te incarna meglio il binomio “cibo e cinema”?

Che ci si riferisca ai film di Ugo o meno sicuramente “La Grande Abbuffata”. Incarna l’apoteosi degli aspetti della vita: dal mangiare al morire, dalla seduzione al sesso, dalla condivisione con gli amici alla solitudine. Tutti questi concetti erano vissuti in casa Tognazzi e condivisi con Marco Ferreri che nella sceneggiatura del film li porta all’esagerazione. Inoltre, il cinema geniale precorre i tempi: quello che noi vediamo ne "La Grande Abbuffata" ha anticipato la normalità dei giorni nostri. Questo e' il genio irraggiungibile di talenti come Ugo Tognazzi e Marco Ferreri non per nulla hanno legato a stretto filo la loro vita professionale.

E ora regalaci la tua ricetta preferita.

C’e’ una ricetta di mio padre che oltre a piacermi da pazzi mi stuzzica in tutti i sensi: le farfalle fuxia!   

Ingredienti per 4 persone: 400 gr di farfalle2 o 3 barbabietole tagliate a dadini, 20gr olio, 30 gr burro, 1 cipolla, 1 bicchiere di vino bianco, 1 bicchiere di panna vegetale, sale, pepe, parmigiano reggiano, 1/2 limone, basilico.

In una padella si prepara il soffritto con il burro, l'olio e la cipolla tritata e si sfuma il tutto con il vino bianco. Poi si aggiungono le barbabietole gia' cotte e si condisce con sale e pepe q.b.

Si mescola fino a che le barbabietole non si siano amalgamate con il soffritto. 

Mentre si cuociono le farfalle, si frulla il composto nel mixer a velocita' diverse per creare una crema uniforme e si aggiunge lentamente la panna vegetale che non solo da' la cremosita', ma cambia anche il colore.

Se la crema appare troppo densa si puo' versare un goccio di latte.

Si rimette nella padella il composto per scaldarlo e si spreme 1/2 limone (stando sempre attenti a dosare il meglio possibile questa parte acida) per dare l'agrodolce. Chi vuole puo' aggiungere in ultimo anche del parmigiano reggiano.


Le farfalle devono essere scolate quasi al dente e versate nella padella in modo da amalgamarle con la crema mentre finiscono la cottura.

Si guarnisce il piatto con foglie di basilco per dare il giusto impatto visivo.


Foto realizzate da Gianluca Sarago' 
Foto ricetta realizzate da Elena Maria Manzini